Esplora contenuti correlati

Paolo e Vittorio Taviani dipinti da Sara Panicci

6 Settembre 2023

Paolo e Vittorio Taviani dipinti da Sara Panicci. Clicca sulla foto per l’animazione con l’AI, un progetto a cura delle classi 2B 3B 3C 2C 2D dell’Istituto Sacchetti di San Miniato (a.s. 2023/2024)

Registi e sceneggiatori cinematografici, Paolo e Vittorio Taviani sono autori di un cinema fertile di implicazioni poetiche e politiche. Hanno fondato il loro lavoro su uno stretto nesso tra realismo e messinscena, tensione morale e melodramma, ragione e visione, dispiegando il senso del racconto cinematografico in un serrato e continuo confronto tra cinema, letteratura, cronaca, storia, fabulazione. Hanno ricevuto numerosi riconoscimenti: per Padre padrone (1977), la Palma d’oro al Festival di Cannes e nel 1978 un Nastro d’argento; per La notte di San Lorenzo (1982), il Gran premio della giuria al Festival di Cannes, nel 1982-83 un David di Donatello e nel 1983 due Nastri d’argento (per la regia e per la sceneggiatura, insieme a Tonino Guerra e Giuliani G. De Negri); per Kaos (1984), nel 1984-85 un David di Donatello e nel 1985 un Nastro d’argento (per la sceneggiatura, insieme a Guerra); un Leone d’oro alla carriera nel 1986 alla Mostra internazionale del cinema di Venezia; per Cesare deve morire (2012) l’Orso d’oro al Festival di Berlino e il David di Donatello per il miglior film e il David di Donatello per il miglior regista. Di quasi tutti i loro film sono stati soggettisti e sceneggiatori, talvolta in collaborazione con altri. Esordirono con un cortometraggio di salda incisività, San Miniato, luglio ’44 (1954), con commento di Cesare Zavattini, proiettato solo nel circuito dei festival. 

Sara Panicci, diplomata in pittura con il professor Adriano Bimbi all’Accademia di belle Arti di Firenze e specializzazione in incisione e stampa d’arte alla scuola internazionale per lo studio dell’Arte Grafica Il Bisonte.
Come i bimbi sperduti di Peter Pan, si diverte a saltare tra pittura, incisione, murales, illustrazioni e grafica. Lo stato d’animo che anima questo gioco è la meraviglia del silenzio che sovrasta la natura di cui facciamo parte, l’immensità degli spazi e anche dello Spazio. La pace che si trova a lasciare la presa su qualcosa più grande di noi. Osserva e si scioglie in questa vastità, che siano corpi celesti o due occhi che ci guardano.

Sito ufficiale di Sara Panicci